CONSOLIDAMENTO DI UN SOLAIO IN LEGNO
Intervento realizzato nella Casa Vargiu a Serramanna
Il problema del consolidamento dei solai esistenti nel recupero degli edifici storici viene risolto in modi a volte molto differenti
tra loro, che vanno dalla sostituzione integrale del solaio all'utilizzo di sistemi misti in legno e calcestruzzo, alla realizzazione di
sottostrutture in acciaio, per elencare i sistemi più comuni.
I solai intermedi della casa Vargiu a Serramanna erano
particolarmente interessanti per la tipologia delle travi (dimensioni cm 6x19); si tratta di travi
di abete molto snelle ma stabili, prive di lesioni, ben piallate e con spigoli modanati; i legni erano esenti da parassiti e sotto
le ridipinture si intravede il colore originale (tempere azzurrine o verde muschio chiaro, miste a biacca e leganti oleosi).
Nel recupero dei solai si è voluto conservare le travi esistenti, prima di tutto per la qualità architettonica,
ma anche per altri motivi, decisamente non trascurabili:
- la rimozione delle travi di un solaio in legno in un edificio di terra cruda comporta, in genere, interventi decisamente invasivi
sulla muratura. Per rimuovere le travi è necessario demolire la muratura in prossimità dell'appoggio. Questa demolizione comporta sempre la distruzione di
una parte cospicua di muratura. Se si decide poi di disporre le travi di sostituzione con un interasse diverso dalle precedenti, anche le parti di muratura
che erano sopravvissute alla demolizione vengono eliminate. E' evidente che i costi di tale intervento non sono contenuti: demolizione della muratura,
rimozione e smaltimento delle travi, creazione della sede, fornitura e posa in opera delle nuove travi, sono tutti interventi che incidono in modo importante
sul costo dell'opera. Ma non è solo un problema di costi. L'intervento è molto invasivo e sottopone la muratura a
nuovi carichi e quindi a nuovi assestamenti.
- il legname delle nuovi travi non è quasi mai della qualità di quello che viene rimosso. A meno che non si scelga di utilizzare il legno lamellare,
raramente in cantiere arrivano travi di buona qualità. Se le travi esistenti non hanno problemi non ci sono motivi per sostituirle se non la necessità
di adeguarle alla normativa attuale. Anche nel caso in cui si utilizzi il legno lamellare le dimensioni e gli interassi alterano decisamente l'aspetto all'intradosso.
- nel caso di restauro di edifici rilevanti dal punto di vista storico è ancora più importante conservare integralmente i materiali originali.
Occorre quindi individuare un insieme di tecniche che riescano a soddisfare la conservazione materiale e a conferire al solaio la resistenza
prevista dalla normativa tecnica in riferimento ai carichi previsti.
In alcuni
interventi precedenti avevamo risolto il problema realizzando un
sistema composto legno-calcestruzzo, rendendo le due
parti solidali con connettori in acciaio fissati alle travi in legno, il tutto irrigidito con una rete elettrosaldata. Questo
tipo di intervento è prima di tutto
discutibile dal punto di vista della compatibilità dei materiali, ma non ha nemmeno dato
i risultati sperati. Il peso sulla struttura aumenta decisamente e, anche se il solaio rispetta i carichi per i quali è stato
calcolato, non si elimina in alcun modo il problema della vibrazione del solaio sottoposto ad una carico dinamico.
La
tipologia di consolidamento che si è scelto di utilizzare nella
casa Vargiu
risolve decisamente i problemi sopra esposti.
Per realizzare il consolidamento è stata rimossa la pavimentazione esistente e il relativo massetto di posa fino al raggiungimento
dell'estradosso del tavolato. Le nuove travi di irrigidimento sono state posate sul tavolato in corrispondenza delle travi esistenti,
con il lato maggiore della sezione disposto in orizzontale,
realizzando così una trave a T (vedi dettaglio). Esse sono state
fissate
alle travi sottostanti mediante viti opportunamente dimensionate ad interasse variabile, praticando un pre-foro per evitare di
danneggiare le travi esistenti. Le travi di consolidamento hanno una lunghezza uguale alla distanza tra i due muri in quanto
hanno
il solo scopo di integrare il momento resistente in mezzeria. Non era pertanto necessario portarle sopra l'appoggio, danneggiando così
la muratura. Le travi nello schema statico considerato sono semplicemente appoggiate e non hanno problemi dovuti al taglio in
corrispondenza degli appoggi.
Volendo migliorare ulteriormente l'intervento sarebbe possibile dare alle travi di consolidamento una lunghezza inferiore alla
distanza tra i due muri in modo da ricavare uno
spazio per il passaggio degli impianti tra la testa della trave e la muratura,
evitando così di dover raggiungere spessori del pacchetto di solaio troppo elevati. Gli impianti infatti possono essere posati
sul tavolato esistente, nell'intercapedine tra i due tavolati. Questa intercapedine potrebbe essere utilizzata anche per
migliorare
la qualità acustica del solaio, riempiendola con materiale pesante, per esempio terra cruda.
Il completamento del solaio prevede la posa del nuovo tavolato e, successivamente, di un foglio di polietilene ed uno strato
anticalpestio sui quali è stato posato il massetto per la posa della pavimentazione.
Al termine della realizzazione del consolidamento è stata effettuata una prova di carico che ha dato ottimi risultati, superiori
alle aspettative.
L'intervento è stato pubblicato nel "Manuali del recupero dei centri storici della Sardegna – Volume 1, Architettura in terra
cruda dei Campidani, del Cixerri e del Sarrabus", pagg. 342 e 343, a cura di Antonello Sanna e Carlo Atzeni.
Dati tecnici:
Travi esistenti: sezione trasversale di cm 6x19, interasse di cm 50.
Tavolato esistente in legno di abete: spessore cm 2,5.
Luce netta delle travi: 4,21 metri e 4,10 metri.
Il solaio è stato calcolato per sopportare un carico di 300 daN/mq.
Travi di consolidamento: sezione trasversale cm 25 x 7.
Tavolato soprastante in legno di abete: spessore cm 3.
Viti di fissaggio: acciaio inox, gambo F 7 mm, L= 200 mm, tensione ammissibile 1600 daN/cmq.
Le posizioni delle viti di fissaggio sono illustrate negli schemi grafici.
Voce di elenco prezzi:
Consolidamento di un metro quadro di solaio in legno con travi a semplice orditura, eseguito secondo gli elaborati del progetto esecutivo
e comprendente la fornitura e posa in opera di travi in legno d'abete squadrato e piallato, realizzato al finito secondo le misure di progetto,
sano, con fibratura regolare.
Le travi dovranno essere sistemate sul tavolato esistente; si realizzerà quindi un preforo con il trapano con punta di diametro 6 mm. Le
travi saranno quindi fissate a quelle esistenti con viti con gambo di diametro 7 mm e lunghezza 200 mm, ad interasse variabile come indicato
negli elaborati grafici negli elaborati di calcolo strutturale.
Nel posizionamento delle travi di consolidamento e nella foratura si dovrà porre particolare attenzione affinchè gli assi delle travi esistenti
corrispondano con quelli delle nuove di irrigidimento. I fori dovranno essere perfettamente verticali in modo da evitare che le viti di
fissaggio possano uscire dalla sezione della trave inferiore.
Compresa la fornitura e il montaggio delle ferramenta e chiodature occorrenti, il trasporto, il sollevamento, le opere provvisionali, due
o più mani di impregnante antitarlo e antimuffa ai sali di boro, sfridi, tagli e quant'altro occorre per l'esecuzione in condizioni di sicurezza e a regola d'arte
Analisi dei prezzi:
Scarico e avvicinamento al piano:
operaio comune |
ora |
8/60 |
Posizionamento delle travi:
operaio specializzato |
ora |
1.5/60 |
operaio comune |
ora |
1.5/60 |
Tracciamento ed esecuzione dei prefori:
operaio specializzato |
ora |
5/60 |
operaio comune |
ora |
5/60 |
Fissaggio delle travi alla struttura esistente:
operaio specializzato |
ora |
1.5/60 |
operaio comune |
ora |
1.5/60 |
Materiali e oneri vari:
Travi in legno d'abete |
mc |
0.04 |
Viti |
cad |
4 |
Oneri vari e piccole attrezzature di cantiere |
a stima |