Studio di architettura Ortu e Pillola Associati

CASA MACCIONI-MANCOSU

Ristrutturazione di una casa in terra cruda (ladiri) a Serramanna

La casa Maccioni-Mancosu è un significativo esempio di casa campidanese costruita in mattoni di terra cruda.
Il restauro è stato pubblicato nei "Manuali del Recupero dei Centri Storici della Sardegna" (Ed. DEI-RAS) quale esempio di "buona pratica" di recupero e restauro delle architetture di terra (Vol.1 parte 2pp. 74-79).

Forma del lotto e tipologia

L'edificio è situato nel centro storico di Serramanna, si presenta con un portale ad arco a tutto sesto di mattoni di terra cruda, prospiciente il piccolo slargo che la Via Serra forma all'incrocio con la Via Tripoli. Un primo cortile, lungo circa quaranta metri, si allarga all'approssimarsi della costruzione principale. Sulla sinistra si trovano i ruderi di piccole stalle e del pagliaio; a destra, sul fondo del cortile, si accede a quello che era il magazzino del vino, tutt'uno col corpo di fabbrica principale. L'abitazione si presenta frontalmente al lungo cortile con un loggiato composto da tre piccoli archi in mattoni cotti a sesto ribassato. Il loggiato, costruito intorno al 1920, è di epoca posteriore rispetto al corpo principale. L'edificio, databile alla seconda metà dell'800, è il residuo di un'antica schiera di case agricole aggregate su quel lato a distanza dalla strada per consentire un'adeguata esposizione al sole. Dal loggiato si accedeva alla stanza d'ingresso, e da questa agli altri vani della casa. Al piano superiore si trovavano due stanze da letto, un ripostiglio, il granaio che si affaccia nel magazzino.

I materiali

Le murature della costruzione sono realizzate in mattoni di terra cruda. I solai sono in legno; la copertura è in coppi allettati con malta di calce e sabbia sull'incannuciato; l'orditura lignea principale è realizzata con vari tipi di legno. I pavimenti del piano terra, per lo più rifatti intorno al 1920, sono di mattonelle cementizie a motivi decorativi; il pavimento del loggiato è in cemento. Il cortile anteriore conserva ancora l'acciottolato; quello posteriore non era pavimentato.

Scelte tipologiche e funzionali

Il progetto di ristrutturazione si proponeva di mantenere i caratteri formali e spaziali del luogo. Il disegno ricalca l'aggregazione delle parti lungo l'asse che collega, asimmetricamente, il portale con l'interno dell'abitazione attraverso l'arco destro del loggiato. L'adeguamento alle rinnovate esigenze funzionali tende a non sconvolgere l'impianto tipologico e volumetrico. Così le vecchie parti funzionali hanno subito quelle modifiche dimensionali strettamente necessarie ai rinnovati bisogni. Il sistema distributivo ricalca quello originario. Le stalle del cortile anteriore sono state sostituite con una tettoia da adibire a parcheggio. Le stalle ed il vecchio gabinetto del cortile posteriore non sono stati riedificati. La distribuzione interna della casa corrisponde a quella originaria. Dal loggiato si accede alla stanza di ingresso che distribuisce a sinistra uno studio e, sul fondo, il soggiorno. Quest'ultimo occupa lo spazio del vecchio vano scala e della cucina. La dimensione più ampia ha permesso di ospitarvi una scala comoda e adeguata alle norme. Dal soggiorno si accede alla cucina e, attraverso questa, ad un disimpegno che distribuisce il bagno di servizio e un ripostiglio. Al piano superiore sono state ricavate tre camere da letto ed uno studiolo, i disimpegni, un bagno, un piccolo guardaroba a servizio della camera matrimoniale. I due cortili, quello anteriore e quello retrostante la casa, mantengono il loro collegamento attraverso il passaggio coperto del vecchio magazzino che ospita il pozzo e su cui affaccia il vecchio granaio, che è stato adibito a studio. Nel cortile anteriore trovano spazio le aree, coperte e scoperte, destinate a parcheggio; il cortile posteriore è stato attrezzato a giardino.

Tecniche e materiali costruttivi

Nel progetto di recupero si è prestata molta attenzione all'utilizzo delle tecnologie tradizionali locali, di materiali e tecnologie compatibili con esse, con i criteri della bioarchitettura. Nel dettaglio, le tecniche costruttive utilizzate sono le seguenti:


Committente: Sig. Bruno Mancosu, Sig.ra Antonella Maccioni

Progetto: Lucio Ortu, Carlo Pillola

Consulenza per gli impianti di climatizzazione: Per. Ind. Italo Angius

Cosulenza per le strutture: Ing. Cristiano Murru

Impresa di costruzione: "Il Muratore Soc. Coop." (Serramanna)


Cronologia:

Progettazione: 2000

Realizzazione: 2002-2004


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