Il bando, indetto dall'ENAS (Ente Acque della Sardegna),
prevedeva la realizzazione di un progetto generale e di un primo lotto, già finanziato.
La morfologia urbana dell'abitato di Armungia
è fortemente condizionata dalla natura “montana” del territorio. La notevole acclività del suolo
ha determinato l'andamento tortuoso a tornanti delle strade urbane, specie delle stradine interne. Le schiere delle case si dispongono perciò a gradoni
splendidamente affacciate verso la valle a sud dell'abitato.
La gran parte delle case tradizionali sono formate da corpi di fabbrica poco profondi e ben esposti, che spesso si affacciano direttamente sulla strada
o su piccole corti interne.
La plastica delle murature è caratterizzata da ampie superfici in pietra locale (scisti e arenarie di diverse colorazioni), tradizionalmente allettate
con argilla e con giunti maltati a raso. Quando sono intonacate, le facciate presentano superfici rustiche e colori prevalentemente chiari. La luce
del sole si infrange in modo assai diversificato su queste pareti che, piane o curve, si piegano assecondando l'andamento stradale. Si viene a creare
così un paesaggio chiaroscurale assai variabile e pittoresco.
Gli edifici storici e monumentali di maggior interesse sono: la seicentesca chiesa parrocchiale dell'Immacolata,
il nuraghe posto all'interno del centro
urbano, gli edifici che costituiscono il sistema museale
(il vecchio municipio,
la casa del segretario,
la casa del fabbro), la casa di
Emilio Lussu.
Si tratta di edifici di modeste dimensioni e di non rilevante valore architettonico, ma che tuttavia testimoniano una forte identità culturale, storica,
evocativa, che va ben al di la dei confini armungesi.
La bellezza del paesaggio naturale
è fortemente presente in ogni angolo del paese, sempre aperto verso il paesaggio e ricco di elementi naturali al suo interno.
Il lotto destinato al Centro Polivalente per anziani, è posto al margine nord dell'abitato, nella sua parte più alta, lungo il Viale Antonio Gramsci.
L'area libera è compresa tra un gruppo di case moderne, unifamiliari e a più piani, ed un complesso scolastico di forme squadrate, riferibile agli anni ottanta.
Il lotto ha una forma irregolare e si divide in due parti: una inferiore semi pianeggiante lungo la strada delimitata dalla parte più alta da un netto salto
di quota di circa cinque metri conformato ad arco di cerchio; l'altra parte, superiore, presenta una porzione semi pianeggiante, posta ad est, in prossimità
dell'accesso sulla Via Eleonora d'Arborea, ed una parte fortemente scoscesa orientata ad ovest. I lati nord e nord-ovest si protendono verso la sommità
della collina, rivestita di macchia mediterranea.
Il progetto vuole interpretare e condividere le caratteristiche del contesto urbano, storico e naturale, ricalcando i valori salienti sopra descritti.
Si è quindi cercato di ridurre per quanto possibile le alterazioni del suolo, adeguandosi all'orografia naturale e sfruttando l'ottima esposizione a sud
del versante della collina.
La conformazione ricalca altresì la principale caratteristica del paesaggio urbano armungese. Così come nell'aggregato antico, il disegno del nostro
piccolo complesso edilizio propone andamenti curvilinei semplici e aperti all'ampio paesaggio e ricreando con la stessa logica
gli scorci interni al progetto.
L'ideogramma consiste in due ampi segmenti circolari contrapposti, giacenti su livelli sfalsati, incisi da segni trasversali. I due segmenti curvi
indicano l'esposizione degli alloggi, perfettamente esposti verso sud e su-est, in funzione dell'andamento orografico, del paesaggio e della migliore
esposizione solare. I segni trasversali sono incidentali al disegno curvilineo, determinano i collegamenti principali e delimitano i principali spazi
comuni, i terrazzamenti e gli spazi di soggiorno.
I materiali proposti richiamano anch'essi quelli tradizionali. Le pareti degli edifici sono intonacate e tinteggiate di chiaro, i basamenti degli
edifici ed i muri delle sistemazioni esterne sono rivestiti di pietra locale.
Le coperture dei nuclei residenziali sono a falde inclinate, rivestite di tegole, in armonia con il paesaggio urbano consolidato e con le prescrizioni
del regolamento edilizio comunale.
Le scelte architettoniche e formali proposte si basano innanzitutto su alcuni principi richiesti dal bando di gara e dai regolamenti comunali e da noi
condivisi: l'inserimento nel contesto, il riferimento all'accoglienza del tipo di utenza, la necessità di costruire spazi accoglienti e ricreare, almeno
negli ambiti ristretti ai nuclei di alloggi, ambienti che non si discostino troppo da quelli domestici.
Le due schiere curvilinee, in cui è suddiviso il complesso edilizio, si compongono di segmenti distinti, riconducibili ciascuno ad un differente nucleo
residenziale. Questi sono inoltre volumetricamente riconoscibili dalla copertura a falde inclinate e dalla finitura ad intonaco. La breve distanza tra
i nuclei è colmata dagli ambienti di distribuzione, di soggiorno o di servizio, che si differenziano per il trattamento superficiale in pietra e per le
coperture piane (terrazza di piano e tetti giardino). Questo sistema aggregativo consente di ridurre l'impatto volumetrico, che apparirebbe altrimenti
notevole in rapporto alla minuta scala edilizia dell'abitato storico.
Il senso della struttura compositiva è particolarmente evidente nella struttura planimetrica, in cui si evidenzia il sistema compositivo curvilineo ed
il controcanto giocato dai segni delle sistemazioni esterne. Questi segni si modellano sugli allineamenti dei tagli operati nei corpi di fabbrica ed i
bordi dei piani di raccordo tra natura e architettura.
Si viene a creare così una ricchezza del paesaggio interno al complesso, ricco di scorci suggestivi tra le diverse parti architettoniche e verso il
paesaggio urbano e vallivo di incantevole bellezza.
La forma allungata dei due corpi di fabbrica è stata pensata, oltre che per adattarsi alle curve di livello, per disporre tutti gli spazi di soggiorno
e le camere a sud-sudest. Questo orientamento, infatti, consente di massimizzare gli apporti solari invernali e, con opportune
schermature, ridurre al minimo quelli estivi. Ciò permette di ottenere un risparmio molto importante in termini di consumi per la
climatizzazione, sostanzialmente a costo zero.
Sempre in quest'ottica gli spazi di distribuzione e di servizio sono stati sistemati lungo il lato nord dei corpi di fabbrica; essi fanno così da cuscinetto,
soprattutto in inverno, tra il freddo degli spazi esterni e gli alloggi.
Anche le aperture seguono la stessa logica: la facciata sud-sudest è dotata di aperture più ampie, proporzionate alle esigenze degli spazi di soggiorno e
degli alloggi, mentre nel prospetto nord ci si è limitati alle aperture minime necessarie in quanto le superfici finestrate incidono sulle dispersioni
complessive in modo importante.
E' evidente che a seguito di queste scelte la qualità di vita negli alloggi e negli spazi di soggiorno sarà molto elevata. L'utilizzo degli impianti per
il riscaldamento invernale e per il raffrescamento estivo sarà limitato al minimo grazie ad uno sfruttamento razionale degli apporti solari.
Come richiesto dal bando, le scelte relative ai sistemi costruttivi ed ai materiali sono state dettate dalla volontà di garantire il maggiore livello
possibile di ecosostenibilità, semplicità costruttiva e idoneità dei materiali utilizzati.
Volendo realizzare un edificio con caratteristiche energetiche di elevata qualità si è individuato nel sistema della muratura non portante “a cassetta”
(spessore complessivo di 52 cm) il sistema costruttivo più adatto per garantire ottime prestazioni in regime invernale ed estivo, prestando particolare
attenzione alla minimizzazione delle dispersioni nei ponti termici.
La scelta di questo tipo di muratura consente di “avvolgere” completamente l'edificio con lo strato di coibentazione, proteggendolo sempre in modo
efficace e duraturo dagli agenti atmosferici.
Il paramento interno della muratura a cassetta ha volutamente uno spessore elevato, per migliorare soprattutto le prestazioni estive dell'involucro esterno.
La massa, e quindi la capacità termica, del paramento interno infatti consentirà di ridurre al minimo l'effetto delle variazioni di temperatura tra il
giorno e la notte nel periodo estivo.
Anche i materiali sono stati scelti con l'obiettivo di ridurre al minimo l'impatto ambientale, compatibilmente con i costi. Il laterizio è un materiale
perfettamente riciclabile senza emissioni inquinanti né in fase di realizzazione e posa, né in fase di esercizio, e lo smaltimento non comporta problemi
ambientali. La lana di roccia è stata scelta perché tra i materiali coibenti con costi medio-bassi è quello che comporta meno problemi per l'ambiente,
essendo derivato dalla trasformazione di materiali naturali.
E' evidente che una muratura con queste caratteristiche non può che dare anche ottime prestazioni dal punto di vista dell'isolamento acustico, aspetto
da non trascurare se si considera la destinazione d'uso dell'edificio.
Nelle coperture l'elevato spessore di isolante garantisce ottime prestazioni termiche in regime invernale. Il buon comportamento della copertura in
periodo estivo è dato dall'accostamento dei diversi materiali: il calcestruzzo della soletta armata conferisce alla copertura un'elevata capacità
termica, lo strato coibente dà ottime prestazioni di resistenza termica e la ventilazione soprastante consente di migliorare ulteriormente le prestazioni,
tenendo lontano lo strato isolante dai raggi solari e contribuendo a ridurre l'umidità negli strati della copertura.
Le coperture sono orientate in modo da poter ospitare in modo efficiente pannelli solari, fotovoltaici e solare termico, per gli elementi finanziati col
presente progetto e per quelli che si volessero integrare in futuro.
Per il fabbricato del centro polivalente per anziani di Armungia si è previsto un impianto tecnologico di riscaldamento e raffrescamento radiante ad
altissima efficienza.
La funzione che l'edificio deve svolgere richiede un sistema impiantistico capace di creare condizioni di comfort
elevato, sia in estate che in inverno, limitando la velocità dell'aria e migliorandone la qualità con un sistema di deumidificazione e ventilazione
meccanica controllata. L'impianto previsto renderà l'edificio estremamente accogliente, con benefici effetti sulla salute degli utenti. Tutto ciò si
integra ovviamente con quanto già detto riguardo alle attenzioni che sono state prestate nei confronti dell'esposizione degli ambienti di soggiorno,
nell'attenzione verso la flessibilità di utilizzo e nello studio delle caratteristiche delle strutture perimetrali (murature, coperture ecc.) e dei ponti termici.
In fase invernale l’acqua calda per il riscaldamento sarà prodotta da una pompa di calore aria-acqua con elevato Rendimento (COP) e sarà distribuita
a mezzo di tubazioni, fortemente coibentate per limitare al minimo le perdite di distribuzione, ai pannelli radianti a soffitto situati in tutta la
struttura, ad eccezione delle zone di servizio (cucina e ripostigli).
In fase estiva l’acqua refrigerata sarà prodotta dalla pompa di calore invernale che sarà del tipo ad inversione di ciclo con elevato rendimento (EER)
e sarà distribuita ai pannelli radianti a soffitto. L’umidità all’interno dei locali sarà controllata da deumidificatori inseriti all’interno delle
macchine di ricambio aria.
In estate il calore sottratto agli ambienti per gli effetti del raffrescamento degli stessi, prima di essere smaltito all’esterno viene recuperato
per produrre acqua calda sanitaria.
In estate ed in inverno l'impianto nel suo complesso sarà gestito da un sistema di regolazione che controlla ambiente per ambiente le varie temperature
di mandata ai circuiti.
Il ricambio dell'aria sarà garantito da un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) ad altissima efficienza di recupero. Esso sarà suddiviso
in zone e saranno utilizzate macchine da controsoffitto che agiranno ognuna per la propria area in modo da poter gestire le varie zone in modo autonomo
anche per quanto concerne il ricambio, ottimizzando al massimo i consumi. Le unità di ricambio d'aria saranno dotate di batteria di post riscaldo per
l’utilizzo invernale.
La corretta esposizione, il cospicuo livello di isolamento dell'involucro e
l'elevata efficienza degli impianti termici conducono gli edifici del primo stralcio alla classe energetica A+.
In particolare si prevede un consumo di energia pari a 1,5 kWh/m3 per il riscaldamento invernale e di 2,2 kWh/m3 per a produzione di acqua calda sanitaria.
Tale risultato di eccellenza comporta un risparmio energetico, e quindi economico, pari all'80% rispetto allo stesso edificio realizzato in modo da
soddisfare appena il valore limite dell'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (8 kWh/m3).
Se si considera un costo dell'energia elettrica pari a 0,14 €/kWh, questo valore si traduce in un costo annuo per il riscaldamento di appena 350 €,
costituendo un risparmio di circa 1.350 €, fondi che potrebbero essere finalizzati ad altri interventi di miglioramento del servizio offerto.
Dal punto di vista ambientale inoltre si evita l'emissione in atmosfera di circa 13 t di C02 equivalente annue, che equivarrebbe a piantare ogni
anno 19 nuovi alberi.
Una minore richiesta energetica comporta impianti più semplici e riduce la necessità di coprire parte del fabbisogno con fonti rinnovabili tipo
fotovoltaico, il cui inserimento paesaggistico può essere problematico in questo contesto.
Responsabile del Procedimento: Ing. Bruno Loffredo
Progettazione: Arch. Lucio Ortu, Arch. Enrico Baschieri, Ing. Carlo Pillola (R.T.P. Archei Soc. Coop. + AEStudio)
Collaboratori e consulenti: Ing. Andrea Ferrando, Anne Friederike Goy, Ing. Cristiano Murru (Strutture), Ing. Sara Medda, Per. Ind. Sandro Manca (impianti elettrici), Ing. Cinzia Zara (rendering), Arch. Valentina Bennati
Cronologia:
Consegna del progetto: novembre 2011
Aggiudicazione: marzo 2012